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Il percorso porta in sé l'idea del viaggio nei suoi più differenti significati: come viaggio personale, interiore, nella vita come espressioni di un cammino di fede che guarda al futuro dell'uomo e, dal punto di vista artistico, come indagine dentro le innovazioni del Novecento che si ripresentano e si integrano negli aspetti puramente formali delle opere.
 
Una "lezione" che ogni artista porta inevitabilmente con sé, nella propria capacità di approfondire la storia dell'arte sia essa recente che passata, e che in questo caso si esplica in una individualità che scava nella materia e nelle "forme" di un'astrazione reinterpretata, trasformata in essenzialità.
 
Le opere diventano così espressione di quell'arte di "frontiera", intesa ad unire in un unico ideale di crescita umana, passato e presente.
Un significato particolare va poi delineandosi nel concetto di spazio atemporale dove appercezioni dai significati sottesi, si rivolgono all'interlocutore per stimolare reazioni e riflessioni ma senza fornire chiavi di lettura che potrebbero rimandare ad una visione realistica del soggetto, affidando in definitiva all'anima e, dunque, al sentire le letture più intime. 
 
Si fa strada in parallelo un fare arte che non é fuga dalla vita, dal reale, ma è mezzo per indagare più a fondo l'idea di conoscenza e di comprensione personale, in una dimensione in cui il colore e la materia assumono un ruolo basilare, trasformando l'artista in pellegrino che viaggia verso la meta ambita, in un mondo nuovo ed ignoto, volto a raggiungere la vera conoscenza di sé, quasi un atto di purificazione, in una dimensione del tempo e dello spazio che va dilatandosi oltre i limiti dell'opera, sia essa dipinto che scultura.
 
Stefania Provinciali
giornalista e critica d'arte
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